Cambiare gli infissi in condominio: regole, limiti e consigli utili

Negli ultimi anni, la sostituzione degli infissi è diventata una pratica sempre più comune, grazie agli incentivi fiscali e alla crescente sensibilità verso l’efficienza energetica. Tuttavia, in ambito condominiale, quella che può sembrare una scelta semplice e individuale spesso genera discussioni, soprattutto per l’impatto estetico sulla facciata dell’edificio.

Infissi in condominio: cosa si può fare davvero?

Sempre più proprietari desiderano rinnovare finestre e serramenti scegliendo materiali e colori più moderni o performanti. Ma quanto è possibile farlo liberamente? La risposta non è così scontata: bisogna fare i conti con norme tecniche, regolamenti comunali, decisioni assembleari e, soprattutto, con il principio del decoro architettonico.

Cosa prevede la legge sugli infissi?

Dal punto di vista normativo, gli infissi devono rispettare specifici standard di sicurezza e prestazione. La normativa UNI 7697, ad esempio, impone l’uso di vetri stratificati o temprati per prevenire danni in caso di rottura. Inoltre, in presenza di vincoli paesaggistici o in edifici storici, i regolamenti comunali possono limitare la scelta di materiali e colori.

Un principio fondamentale del diritto italiano vieta inoltre qualsiasi intervento che alteri il decoro architettonico di un edificio, anche se si tratta solo del colore degli infissi visibili dalla strada.

Modificare gli infissi: quando serve l’approvazione del condominio?

All’interno del proprio appartamento, ogni proprietario può sostituire liberamente gli infissi, ma deve sempre informare l’amministratore di condominio. Se però la modifica interessa l’estetica esterna (cambio di colore, materiale o design visibile dalla facciata), è necessario il via libera dell’assemblea condominiale.

Soprattutto nei centri storici, il rispetto delle norme edilizie locali è fondamentale. Una sostituzione non autorizzata può portare a richieste di ripristino a carico del proprietario.

Il ruolo del regolamento condominiale

Se il regolamento condominiale (specie se contrattuale, cioè approvato da tutti i condòmini) stabilisce materiali o colori specifici per gli infissi, è obbligatorio rispettarlo. Anche in assenza di indicazioni esplicite, la giurisprudenza ha chiarito che modificare il colore degli infissi può costituire una violazione se compromette l’armonia della facciata.

Devono essere tutti uguali?

Sì, per quanto riguarda l’esterno. Gli infissi devono mantenere coerenza con il resto del fabbricato: anche una tonalità solo leggermente diversa può alterare l’effetto complessivo e quindi violare il principio del decoro. L’art. 1120 del Codice civile vieta infatti modifiche che pregiudichino l’armonia estetica dell’edificio, a prescindere dal suo valore storico o architettonico.

Unica eccezione: gli infissi interni o quelli visibili solo da cortili o spazi non pubblicamente esposti, che lasciano maggior libertà di personalizzazione.

Come scegliere il colore degli infissi in condominio: regole e buone pratiche

Uniformare il colore degli infissi esterni è la scelta più prudente per evitare problemi. In mancanza di regole condominiali precise, è sempre meglio attenersi alla tonalità prevalente già presente. Ecco qualche consiglio pratico:

  • Materiali diversi, stesso colore: che si tratti di PVC, alluminio o legno, mantenere una tinta uniforme aiuta a preservare l’armonia estetica.
  • Infissi bicolore: soluzioni che permettono un colore esterno coordinato con il condominio e uno interno personalizzabile rappresentano un buon compromesso.
  • Colori neutri: bianco, grigio antracite ed effetto legno sono le opzioni più versatili e difficilmente contestabili.
  • Evitare colori eccentrici: tonalità vivaci o molto personali possono creare discontinuità visiva e generare controversie, anche a distanza di anni.

In caso di dubbi, è sempre utile consultare l’amministratore e verificare se esistono delibere o precedenti condominiali. E per evitare errori tecnici o danni, è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati.

 

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