Il Condominio Parziale: Definizione, Esempi e Ripartizione delle Spese

Solitamente, le spese relative alle parti comuni di un condominio vengono suddivise equamente tra tutti i residenti, in base alla quota di proprietà di ciascun immobile. Tuttavia, esiste un’altra forma di condominio chiamata “condominio parziale”, la cui suddivisione delle spese avviene in modo diverso. Vediamo quindi cosa significa e come avviene tale ripartizione, esplorando una delle tipologie di condominio più diffuse in Italia.

Che cos’è il condominio parziale?

Il concetto di condominio non era inizialmente definito nel Codice Civile italiano del 1942, prima delle successive modifiche e della riforma del 2012. Inizialmente, il condominio era considerato un insieme di beni, manufatti, opere e installazioni di proprietà comune, senza una chiara definizione. Tuttavia, nel corso degli anni, con l’evoluzione dell’organizzazione degli edifici e delle abitazioni civili, è emersa una nuova forma di condivisione delle parti comuni denominata “condominio parziale”.

La sentenza della Suprema Corte numero 651 del 21 gennaio 2000 ha riconosciuto il condominio parziale come una forma che si attiva automaticamente in determinate condizioni. Questa situazione si verifica quando alcune parti comuni di uno stesso edificio condominiale non sono utilizzate da tutti i proprietari delle unità immobiliari. Di conseguenza, la gestione delle spese per tali parti è diversa rispetto al condominio tradizionale o al supercondominio.

Nel condominio parziale, alcuni servizi sono destinati all’esclusivo utilizzo di specifici condomini o di un gruppo ristretto di inquilini e proprietari. Ad esempio, se esistono scale separate, portoni e impianti di riscaldamento per diversi edifici all’interno dello stesso complesso condominiale, la ripartizione delle spese non può essere equa.

Come si suddividono le spese?

Secondo il terzo comma dell’articolo 1123 del codice civile, in un condominio parziale, le spese relative a scale, cortili, lastrici solari, opere o impianti destinati a servire una parte dell’intero fabbricato sono a carico del gruppo di condomini che ne trae beneficio. Pertanto, ciascun condomino paga le spese per i beni comuni da cui trae vantaggio.

La Corte di Cassazione ha chiarito che il titolare di un bene comune da cui si trae vantaggio è anche responsabile per i danni e la custodia di quel bene. Nelle assemblee condominiali, solo i titolari del bene in discussione, compresa la gestione delle spese, possono partecipare e votare.

In conclusione, nel condominio parziale, la ripartizione delle spese è basata sull’utilizzo specifico di determinati beni comuni. I condomini che traggono vantaggio da un bene sono responsabili delle relative spese e hanno il diritto di partecipare alle decisioni inerenti a quel bene durante le assemblee condominiali.

 

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