Tari: Definizione, Pagamenti ed Esenzioni

Con la definizione “Tari”, si intende la tassa rifiuti, ovvero un’imposta comunale che deve essere versata da tutti coloro che possiedono un immobile.

Da gennaio 2014, infatti, la TARI è andata a sostituire le precedenti tasse che venivano pagate al Comune dai cittadini, dalle aziende e dagli enti come pagamento per il servizio sia di raccolta che di smaltimento dei rifiuti (TARES, TIA, TARSU).

Chi deve pagare la Tari?

Il pagamento della TARI, ai sensi dell’art. 1 c. 641 L. n. 147/2013, spetta a chiunque sia in possesso, o detenga a qualsiasi titolo(proprietà, locazione, comodato d’uso, usufrutto, ecc.), locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Nel caso della locazione, è obbligatorio il pagamento della Tari per l’inquilino che occupa l’immobile, ma se il contratto di affitto non supera i 6 mesi, il pagamento spetta per intero solo al proprietario di casa.

La Tari è dovuta anche in caso di mancato utilizzo effettivo dell’immobile, cioè se la casa è disabitata, poiché si paga in relazione alla potenzialità del locale o dell’area di produrre rifiuti, e non sulla base dell’effettiva produzione.

Chi è esente dal pagamento?

L’esenzione totale può avvenire solo in due casistiche che rendono il locale non utilizzabile e pertanto non idoneo a produrre rifiuti:

– la mancanza di utenze attive di acqua, luce e gas;
– la mancanza di arredi.

Come si calcola la Tari?

È il Comune di appartenenza a calcolare le tariffe della TARI, basandosi su alcuni principi previsti dal Decreto del Presidente della Repubblica 27/04/1999, n. 158. Le tariffe sono diverse e si dividono in due categorie:

  • utenze non domestiche, quelle appartenenti alle varie attività: industriali, professionali, artigianali e commerciali;
  • utenze domestiche, ovvero tutte quelle superfici che sono predisposte ad abitazioni civili e pertinenze.

La tassa rifiuti viene calcolata sulla base del tariffario previsto dal Comune in cui si trova l’immobile e il calcolo è costituito da due elementi: una parte fissa ed una variabile.

La quota fissa viene calcolata sulla base dei metri quadrati dell’immobile e delle relative pertinenze moltiplicati per il numero degli occupanti.

La quota variabile si basa sulla quantità di rifiuto residuo conferito e di quantitativo minimo obbligatorio, decisi da ogni regolamento comunale.

Le scadenze per il pagamento della Tari

Sono i singoli Comuni a stabilire i termini esatti entro i quali pagare la Tari.

La normativa nazionale prevede che venga suddivisa in due rate, cioè acconto e saldo, a scadenza semestrale, di cui una fissata dopo il 30 novembre.

In generale le scadenze, a seconda delle città, variano da due a quattro: l’acconto o gli acconti si pagano nel periodo compreso tra aprile e settembre ed il saldo viene fissato tra fine novembre e fine dicembre.

Sconti sulla Tari

Ad alcuni contribuenti viene concesso il bonus rifiuti, ovvero uno sconto sulla Tari.

Ne possono usufruire le famiglie in condizioni di disagio economico, ovvero:

  • nucleo familiare con reddito ISEE inferiore a 8.107,5 euro;
  • famiglie numerose con ISEE fino a 20.000 euro;
  • percettori del reddito o della pensione di cittadinanza.

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