Cos’è il solar cooling e perché sta crescendo l’interesse

Negli ultimi anni il termine solar cooling è entrato con forza nel dibattito su energie rinnovabili e sistemi di climatizzazione. Oggi non si parla più soltanto di pannelli fotovoltaici che producono elettricità, ma anche di soluzioni innovative in grado di sfruttare il sole per raffrescare abitazioni, uffici e stabilimenti industriali.

Cos’è il solar cooling e perché sta crescendo l’interesse

Con solar cooling si indica l’insieme delle tecnologie che impiegano l’energia solare per generare freddo. Non significa semplicemente collegare un condizionatore a un impianto fotovoltaico, bensì adottare sistemi che utilizzano direttamente calore o elettricità solare per alimentare cicli di refrigerazione alternativi.

Le tecnologie più diffuse sono due:

  • Collettori solari termici che catturano l’irraggiamento solare e lo trasformano in calore, poi utilizzato da macchine ad assorbimento o adsorbimento;
  • Pannelli fotovoltaici ad alta efficienza che forniscono energia elettrica alle pompe di calore.

Entrambe le soluzioni rientrano nel solar cooling, anche se con approcci e rendimenti differenti. L’interesse crescente è legato a un dato di fatto: la climatizzazione residenziale e industriale è tra i maggiori consumatori di energia al mondo. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, entro il 2050 la richiesta di aria condizionata sarà triplicata. In questo scenario, usare la stessa radiazione solare che riscalda le città per alimentare sistemi di raffrescamento appare una scelta logica e sostenibile.

Come funziona un impianto di solar cooling

Il funzionamento varia in base alla tecnologia, ma l’obiettivo rimane lo stesso: trasformare l’energia del sole in raffrescamento.

Un tipico impianto prevede:

  1. Captazione dell’energia solare tramite collettori;
  2. Produzione del freddo con macchine frigorifere ad assorbimento o adsorbimento;
  3. Distribuzione del fluido raffreddato (acqua o aria) per climatizzare gli ambienti.

I vantaggi di questo approccio sono diversi:

  • La disponibilità di energia solare coincide con i momenti di massimo bisogno di raffrescamento, cioè le ore più calde della giornata;
  • Vengono impiegati fluidi naturali come acqua o soluzioni saline, evitando i gas refrigeranti tradizionali e riducendo così le emissioni di CO.

In alternativa, si può usare l’elettricità prodotta dai pannelli fotovoltaici per alimentare pompe di calore. Questa via sfrutta tecnologie consolidate e ad alta efficienza, ma resta vincolata alle ore di sole, rendendo necessario un sistema di accumulo. Una soluzione interessante è l’accumulo a ghiaccio: durante le ore soleggiate si produce ghiaccio, che si scioglie lentamente e mantiene fresco l’ambiente anche di notte.

Vantaggi:
  • Riduzione significativa dei consumi elettrici e dei costi in bolletta, soprattutto in edifici di grandi dimensioni (ospedali, hotel, centri commerciali);
  • Taglio delle emissioni climalteranti, con benefici ambientali e d’immagine per le aziende;
  • Modularità: gli impianti possono essere dimensionati a seconda delle necessità, da soluzioni domestiche fino a installazioni industriali;
  • Possibilità di sviluppi innovativi, come gli impianti ibridi che uniscono raffrescamento e desalinizzazione, ideali per aree costiere.
Svantaggi:
  • Alti costi iniziali: collettori solari, macchine ad assorbimento e sistemi di accumulo hanno un prezzo superiore rispetto alla climatizzazione tradizionale, e gli incentivi non sempre coprono le spese;
  • Rendimento variabile: in giornate nuvolose o in zone poco soleggiate l’efficienza cala, rendendo necessario il supporto di impianti convenzionali;
  • Manutenzione complessa: le macchine ad assorbimento richiedono competenze tecniche specialistiche non sempre facili da reperire;
  • Diffusione limitata in ambito domestico: i costi e le complessità rendono oggi più probabile uno sviluppo nel settore commerciale e industriale.
Conclusione

Il solar cooling rappresenta una risposta concreta all’aumento della domanda di climatizzazione e all’esigenza di ridurre consumi ed emissioni. Sebbene ostacolato da costi e complessità tecniche, il suo futuro appare promettente soprattutto per applicazioni su larga scala in ambito professionale e industriale.

 

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